20 aprile 2009

Solo un cesto di frutta

L'illu è nata durante la lettura di un testo di un mio caro amico: un signorino con i numeri per farcela veramente, un concentrato di talento, capacità e volontà.
E' dedicata a lui e al suo primo capitolo.

19 aprile 2009

Ventisettesimo giorno.

Mi sono riposato e mi dirigo verso sud. Tutto va per il meglio.



Tratto dal blog di Gio (grazie piccola ;))

"Kerans bramava con tutto il proprio essere di raggiungere la conclusione di quella discesa nel tempo archeopsichico, reprimendo la consapevolezza che, quando ci fosse effettivamente riuscito, il mondo esterno gli sarebbe divenuto alieno e insopportabile."

Il Mondo Sommerso - J.G. Ballard


L’Impero delle possibilità

Quando uno scrittore lascia la vita terrena si spengono delle possibilità. E’ il lutto dei mondi paralleli fantastici.

Prendiamo il presente, noi camminiamo sulle soglie del proscenio vita con indifferenza, tocchiamo oggetti, ascoltiamo voci, percorriamo attimi sulle note della monotonia.

I cantastorie colgono i significati dell’odierno caricando di valori i piccoli gesti quotidiani, dipingendo di colore la famigliarità.

Ci sono narratori capaci di tracciare la via del futuro, premonitori di vizi, costumi o mancanze dell’umanità ventura.

I sentimenti invece, ecco quelli alcuni scrittori te li fanno volare in alto che sembra vedere il cuore salire sino a bussare alle porte della mente, la quale, eccitata da un’overdose mistica di sangue, sudorazione e agitazione, ti riempie il corpo assetato d’emozione.

Oppure la commozione da parole, esse come piccole dita solleticano le nervature sensibili dell’Io e tu rifletti in solitudine, su un comodo giaciglio, angolo sperduto di un mondo lontano dagli occhi ma tangibile nella tua “memoria d’istante” per le sue barbarie.

Quando ci lascia uno scrittore è la perdita di nuove possibilità.

Ci consoliamo con l’immortalità della sua arte, destino riservato a pochi eletti.

7 aprile 2009

My family



Un saluto ai miei quattro animaletti.